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Trento, 26 febbraio 2006
BOATO: BEZZI È STATO IMPOSTO DA PRODI ALLA SVP
Stoccata all’autonomista: «Non è vero che la sua candidatura è stata decisa qua»
Il capolista: «Puntiamo a due eletti. Io posso diventare sottosegretario alle riforme»

dal Trentino di domenica 26 febbraio 2006

A Giacomo Bezzi, che va dicendo che gli altri candidati sono stati decisi a Roma, Marco Boato risponde che l’autonomista «è stato imposto da Prodi». Touché. Il capolista dei Verdi comincia a dare fuoco alle polvéri della campagna elettorale che, alla Camera, con il ritorno del proporzionale, non risparmia nemmeno gli alleati del centrosinistra. E rivela che la Svp pretendeva la rinuncia del Sole che ride a candidare i sudtirolesi di lingua tedesca Frasnelli e Schedereit.

È un Boato tonico che parla di sé come sottosegretario alle riforme e di Cristina Kury come possibile seconda eletta dei Verdi.

È la presentazione della lista dei Verdi-Grüne-Vërc («l’unica trilingue») in Trentino, con una conferenza stampa all’hotel America, dopo quella di martedì a Bolzano. Sono presenti 7 candidati su 10. Ci sono Marco Boato, Cristina Kury, Iva Berasi, Riccardo Dello Sbarba, Donata Loss, Roberto Bombarda e Hubert Frasnelli. Mancano solo il ladino Christian Ferdigg, Elda Letrari e Patrizia Trincanato, altoatesini. Boato nutre grandi aspettative. E non le nasconde: «Puntiamo a raddoppiare la rappresentanza». Ci sono due possibilità, spiega: «Se ripetiamo il successo delle Europee 2004 (41.700 voti in regione, ndr) le proiezioni del servizio studi della Camera ci accreditano due seggi. Altrimenti io posso ambire alla carica di sottosegretario alle riforme istituzionali, essendo stato il presidente del terzo gruppo dell’opposizione in questa legislatura, 60 deputati nel misto, e non miro neanche alto. A quel punto mi dimetterei da deputato, in rispetto a una regola che ha introdotto Prodi, e Cristina Kury sarebbe eletta al posto mio». Aggiunge che il margheritino Gianclaudio Bressa punta a diventare presidente della commissione affari costituzionali («e lo farebbe benissimo»).

Boato, per l’occasione in pantaloni della tuta sopra il tutore alla gamba infortunata, e per il resto in impeccabile giacca e cravatta a uso e consumo di fotografi e cameramen, si concede solo due stoccate. Una per la Svp, l’altra all’indirizzo di Bezzi che sostiene di essere l’unico candidato trentino doc alla Camera e che gli altri li ha scelti tutti Roma: «Al contrario, la nostra lista è stata decisa con regolari votazioni a Trento e a Bolzano mentre il nome di Bezzi è stato imposto da Prodi alla Svp. Ho assistito io stesso alla telefonata da Roma. Hanno deciso Prodi e Dellai. Quanto a noi - conclude - faccio notare che qua Pecoraro Scanio non c’è, il capolista non è un leader nazionale, come per gli altri».

Per la Kury la vittoria di Prodi porterà «un governo che pensa al bene del Paese e non come quello attuale che fa gli interessi personali del premier e premia i furbi». All’interno della coalizione di centrosinistra, ha aggiunto la Kury, i Verdi si batteranno per la soluzione dei problemi ambientali (linea eco-sociale, va di moda dire adesso): una politica dei trasporti rispettosa del sistema sensibile delle Alpi, dicendo no ai trafori senza garanzia di un reale passaggio delle merci dalla strada alla rotaia; attenzione alla sicurezza alimentare (no ogm) e alle energie rinnovabili (no nucleare).

Hubent Frasnelli è molto duro nei confronti di Berlusconi, che «ha causato danni enormi all’immagine dell’Italia», e auspica che «venga mandato finalmente in prescrizione». Aggiunge di aver aderito alla lista dei Verdi perché «in Sudtirolo c’è bisogno di un maggiore pluralismo».

Anche gli altri candidati spiegano il motivo del loro impegno: Iva Berasi si dice orgogliosa di appartenere a una forza politica in cui convivono sensibilità diverse e personalità di grande valore; Donata Loss afferma che il messaggio profetico di Alex Langer è mantenuto vivo dai Verdi e definisce Boato un deputato «non a scomparsa», ma sempre vicino al territorio anche dopo le elezioni; Roberto Bombarda parla del 9 aprile come di un giorno di liberazione e sottolinea i temi della pace, concludendo che l’obiettivo dei Verdi non è solo la qualità ambientale ma la qualità della vita; Riccardo Dello Sbarba, infine, indica in Cristina Kury la migliore dei consiglieri regionali, che oltretutto «si è sempre battuta per la dignità dei Trentini contro il complesso di superiorità dei sudtirolesi» verso i cugini di Trento. Per Dello Sbarba i politici di Bolzano dovrebbero imparare da quelli trentini, che sono più pluralisti e valorizzano meglio le autonomie locali. «Anche la leadership di Dellai - aggiunge Dello Sbarba - non arriva mai a quelle forme di presenzialismo e di centralismo che sono tipiche del Sudtirolo». Infine anche il consigliere altoatesino rimarca l’importanza dell’accordo Unione-Svp, che contiene l’impegno per una riforma dello Statuto e per giungere a una terza fase dell’autonomia. Dello Sbarba dice anche qualcosa di più, prefigurando una Regione che ritrovi un suo spazio «anche istituzionale» dopo lo svuotamento di questi anni, valorizzando il consiglio regionale anziché la giunta, con un’assemblea dotata del potere di emanare direttive «sul tipo dell’Unione europea».

 

  Marco Boato

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BIOGRAFIA


  

vedi anche:
elezioni politiche
9-10 aprile 2006

 

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